Premesso che:
l'articolo 68 del regolamento (CE) n. 883/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004, relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, stabilisce che, qualora nello stesso periodo e per gli stessi familiari siano previste prestazioni familiari in base alle legislazioni di più Stati membri, "le prestazioni familiari sono erogate in base alla legislazione definita prioritaria a norma del paragrafo 1 del medesimo articolo, e che i diritti alle prestazioni familiari dovute a norma della o delle altre legislazioni in questione sono sospesi fino a concorrenza dell'importo previsto dalla prima legislazione ed erogati, se del caso, sotto forma d'integrazione differenziale, per la parte che supera tale importo";
tale situazione riguarda numerosi lavoratori frontalieri italiani in Svizzera (85.139 persone), la maggior parte dei quali risiede nelle province di Varese, Como, Sondrio, Lecco e Verbano Cusio Ossola, i quali, a seguito dell'approvazione del decreto legislativo 21 dicembre 2021, n. 230, recante l'istituzione dell'assegno unico e universale per i figli a carico, potranno usufruire dell'assegno;
gli organi competenti per la concessione della prestazione, ovvero le casse di compensazione svizzere, potranno erogare la prestazione solo a seguito della trasmissione, da parte dell'INPS, di un apposito modulo, denominato "domanda di informazione riguardante il diritto a prestazioni familiari negli Stati membri di residenza dei familiari" (modulo E-411);
affinché la Svizzera possa erogare l'eventuale differenza tra l'assegno elvetico e quanto già erogato in Italia dall'INPS, le casse di compensazione svizzere, preposte al versamento degli assegni familiari cantonali, richiedono alle strutture INPS competenti per territorio di residenza del soggetto beneficiario la compilazione del modulo citato;
a quanto si apprende, la procedura di trasmissione dei moduli E-411 è stata spesso soggetta a gravi ritardi a causa dei lunghi tempi di risposta dell'INPS nella compilazione dei formulari (che sono mandati per posta cartacea poiché la piattaforma digitale non è stata ancora implementata), provocando in diverse occasioni un blocco totale degli assegni familiari svizzeri per diversi mesi, se non anni;
con l'istituzione dell'assegno unico e universale per i figli a carico e il conseguente aumento del numero di beneficiari del suddetto assegno, si prevede che la procedura di trasmissione dei moduli interesserà un numero molto più elevato di persone rispetto a quanto avvenuto fino a questo momento,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga urgente, considerato il previsto aumento del numero di beneficiari dell'assegno unico, dotare le sedi INPS ubicate in Lombardia e Piemonte, dove risiede la maggior parte dei frontalieri, di ogni strumento utile al fine di ridurre i tempi di trasmissione dei moduli E-411 alle casse svizzere, istituendo specifici protocolli condivisi;
se non ritenga utile valutare l'opportunità, nel rispetto della normativa vigente, di prevedere un meccanismo di autocertificazione degli importi da parte degli aventi diritto, sulla base di una dichiarazione formale da parte dell'INPS, da trasmettere alle casse svizzere in modo che queste ultime possano anticipare l'erogazione dell'assegno.